Photocamera 35
STORY
Sede della Contax
Contax Camera Management
Kyocera Corporation
Yashica Division Office
27-8, 6-chome, Jinguamae
Shibuya-ku - Tokyo 150
Japan
synoptic lenses list
Storia della Contax-Zeiss
Raccontare la storia del marchio Contax Zeiss Ikon è come raccontare la storia della fotografia formato 35 mm e dello strumento per eseguirla, la fotocamera appunto.
Nel 1846 Carl Zeiss (1816-1888), trasferitosi a Jena da Weimar sua città natale, apre un laboratorio per la produzione di microscopi.In breve, la qualità delle ottiche e la precisione degli strumenti costruiti, fanno divenire la piccola ditta fornitrice di fiducia della stessa Università di Jena.
Come detto le lenti prodotte erano finemente lavorate e progettate ma ciò che cambiò radicalmente lCarl Zeiss, e in conseguenza la Zeiss, fu l'incontro con il professore Ernst Abbe (1840-1905), fisico e matematico già direttore dell'osservatorio di Jena. In breve tempo, grazie all'apporto di Abbe, la Zeiss diventa produttrice di obiettivi con particolari progetti redatti dallo stesso e realizzati con gli speciali vetri all'ossido di litio scoperti e realizzati da un altro grande personaggio proveniente dall'industria vetraria: Friederich Otto Schott (1851-1935). Le conoscenze e le sinergie dei Tre produrranno effetti straordinari che porta alla nascita del primo obiettivo apocromatico su progetto di Abbe.
I sistemi produttivi vengono rffinati e automatizzati con notevole aumento delle produzioni ma sempre nel rispetto di una qualità assoluta che fanno assurgere la Zeiss leader nel settore delle ottiche.
Gli affari vanno bene e l'azienda si ingrandisce sempre più, il settore degli obiettivi per uso fotografico viene affidato con successo alla direzione di Paul Rudolph.
Nel 1888 Carl Zeiss putroppo muore e nuovo direttore della Maison viene nominato per successione Ernst Abbe il quale non esita a creare la "Fondazione Carl Zeiss" (tutt'oggi in vita dopo diverse vicissitudini) al fine di garantire, sotto il rigore amministrativo e societario, una continuità di ricerca in questa branca della scienza. Ernst Abbe con le sue scelte antesignane e progressiste dimostra un'apertura mentale che va oltre lo scienziato.Vengono prodotti dal 1890 a seguire gli obiettivi fotografici di eccellente progetto e fattura quali, per citarne alcuni: l'Anastigmat, il luminosissimo Planar ed il Tessar che ancor oggi troviamo nei cataloghi Zeiss realizzati sui progetti originali di Paul Rudolph.
Questa una doverosa premessa per introdurre l'ingresso della Zeiss alla produzione di fotocamere.Agli inizi del nuovo secolo la dirigenza dell'azienda, anche per meglio promuovere la produzione ottica decide di realizzare fotocamere. Attraverso l'assorbimento nella società di piccole industrie fotografiche nasce un polo di grande caratura ed esperienza che viene a far parte integrante della Fondazione col nome di Zeiss Ikon AG (Ikon dal greco immagine)la quale produrrà fotocamere di diversi formati mantenendo in prevalenza gli stessi nomi dei marchi assorbiti dotandole però dei superlativi obiettivi Zeiss.La Fondazione Carl Zeiss si dimostra una "macchina" perfetta attraverso acquisizioni, riconversioni e ristrutturazioni riesce a fondere con la ICA ben quattro marchi ed inglobare società concorrenti come la Goërz e la Contessa Nettel, un'industria fotografica insomma che spazia a 360 gradi e che nulla può fermare nemmeno la crisi dell'industria tedesca sopraggiunta dopo la grande guerra.Dal 1926 viene razionalizzata la produzione escludendo i modelli più vecchi e le fotocamere simili imponendo il nuovo marchio "Zeiss Ikon" a tutta la produzione.
Nel frattempo un'altra ottica storica viene realizzata il mitico Sonnar.Soltanto la società Leitz di Wetzlar non consente il monopolio assoluto alla Zeiss Ikon la quale però tenta una sortita per contrastare la Leitz proprio in casa sua ovvero sul cosiddetto formato Leica. La Zeiss Ikon con un raffinato ed ambizioso progetto presenta sotto un nuovo marchio la fotocamera che dovrà contrastare la mitica Leica formato 35mm il cui nome segnerà il destino dell'industria fotografica mondiale, la Contax.L'Ing. Heinz Kuppelbender progetta e realizza nel 1932 una fotocamera che nonostante alcune similitudini estetiche e dimensionali nulla a che vedere con la Leica: la Contax I.
La nuova fotocamera a telemetro presenta alcune caratteristiche tecniche d'avanguardia, quali l'otturatore a lemelle metalliche a scorrimento verticale con velocità sino ad 1/1000 di sec., come la costruzione in lega pressofusa ed il telemetro a base molto larga. Il punto debole del sistema è proprio l'otturatore ritenuto già all'epoca poco affidabile per questo motivo negli che seguirono verranno presentati dei modelli che modificano e migliorano la fotocamera: la Contax I (secondo tipo) del 1932 e la Contax I (terzo tipo) del 1935.. La Contax I verrà prodotta dal 1932 al 1939, nonostante l'eccellente progetto i numeri, in termini di vendite, non sono così favorevoli come la Zeiss Ikon sperava per contrastare il predominio Leitz. Dato l'alto prezzo di vendita della Contax I la Casa decide di immettere sul mercato anche altre fotocamere attraverso i marchi controllati quali la Super Nettel del '34 e la Super Nettel II del '36. Nello stesso periodo vengono immesse sul mercato la Contax II e successivamente la Contax III e con lo scoppio della seconda guerra mondiale gli stessi modelli vengono prodotte anche per uso militare.
I bombardamenti di Dresda del 1945 distruggono quasi completamente gli stabilimenti della Zeiss Ikon questo è un duro colpo per la Zeiss che non sarà più la stessa successivamente smembrata anche a seguito alle suddivisioni dovuti alle politiche di guerra. Il risultato di tutto ciò è che il settore fotocamere Zeiss viene trasferita a Kiev in Unione Sovietica mentre parte della Zeiss Ikon viene trasferita a Stoccarda con il nuovo nome Veb Zeiss Ikon. Regna molta confusione ed anche la produzione ne risente viene prodotta per un breve periodo la Contax II a telemetro con il marchio Carl Zeiss Jena. La stessa fotocamera verrà successivamente prodotta in unione sovietica col nome, già sede della fabbrica stessa, Kiev II e III con esposimetro incorporato. Intanto alla Zeiss Ikon di Dresda (nella branca rimasta della società) si studia un prodotto per risollevare le sorti dell'azienda e nel 1949 viene presentata la prima Contax Reflex formato 35mm la Contax S.
La nuova fotocamera è tra i primi progetti ad adottare un mirino a pentaprisma fisso (insieme a Rectaflex ed Alpa) e con attacco ottiche a vite con passo 42x1mm, innesto che avrà molto successo e che verrà successivamente adottato da altre case tedesche come Edixa, Icarex (della stessa Zeiss) e Praktica o giapponesi come Asahi Pentax.Negli anni successivi nuovi modelli furono immessi sul mercato sempre più perfezionati come la Contax D dotata di autoscatto e come la Contax E con esposimetro incorporato ed applicato sulla parte superiore del pentaprisma. Negli stabilimenti di Stoccarda viene invece messo in cantiere un importante progetto ovvero quello della Contax a telemetro, attraverso una revisione completa delle vecchie Contax II e III e nel 1950, alla prima edizione della Photokina, viene presentata la nuovaContax IIa e nel 1951 la Contax IIIa.
Le nuove fotocamere si presentano con forme e dimensioni leggermente più piccole, anche se esteticamente del tutto similari alle Contax ante-guerra, ma con caratteristiche decisamente diverse più aggiornate e sebbene completamente riprogettato con il solito problema al funzionamento dell'otturatore già riscontrato nelle vecchie Contax. La Contax IIIa non è altro che una IIa con applicato sul tetto l'esposimetro dotato di cellulla al selenio. Entrambi i modelli IIa e IIIa sono dotate di autoscatto ed equipaggiate con un ottica Sonnar 50mm restano in commercio sino agli inizi anni '60.Le Contax IIa e IIIa le saranno realizzate perfettamente identiche anche in Unione Sovietica con il nome Kiev IIa e IIIa dotate di ottica Jupiter 50mm f/2 copia del Sonnar 50mm Zeiss.
Le Kiev avranno miglior fortuna delle stesse Contax e rimarranno in produzione, attraverso un succedersi di modelli, sino al 1982 con la Kiev 4am.Il 1957 è un anno importante per l'industria fotografica Zeiss Ikon viene infatti presentata una fotocamera dall'aspetto compatto ma molto funzionale e soprattutto con visione reflex: la Contaflex (nella foto il modello Contaflex II dotata di esposimetro).Il nuovo modello è dotato di ottica fissa, il superlativo Tessar 45mm f/2,8 e con il famoso otturatore Synchro Compur la quale ditta costruttrice la Deckel Compur di Monaco fa parte delle numerose Società controllate della Zeiss stessa.
Visto il successo riscosso tra il pubblico negli anni a seguire vengono immessi sul mercato nuovi modelli, più sofisticati con esposimetro incorporato e più economici con otturatore Prontor Reflex e nel 1959 vengono presentati la Contaflex Super (nella foto il modello Super B-1962) e la Contaflex Rapid nonché il modello più evoluto della generazione dal nome Contaflex Super BC che rimarrà in produzione sino al 1975.Contemporaneamente al primo successo della Contaflex la Zeiss Ikon pone sul mercato una vera professionale laContarex I che viene presentata in occasione della rassegna Photokina del 1958 e commercializzata solo due anni più tardi.La fotocamera è ad ottica intercambiabile, dunque atta ad esaltare le prestazioni dei superlativi obiettivi Zeiss, dotata di otturatore a tendina, di leva di carica rapida ed è la prima reflex con esposimetro accoppiato alla scala dei tempi e dei diaframmi e inoltre provvista sta di un curioso foro posto davanti al pentaprisma che serve per la lettura esposimetrica e che le fa assumere il nome diCyclope o Bullseye.Il sistema si rivela completo ed è perfettamente supportato dal parco ottiche con nomi di prestigio come il Distagon da 18 a 35mm i Sonnar da 85 a 250mm ed i normali Planar e Tessar nomi che rappresentano la storia dell'ottica fotografica internazionale.
Nonostante ciò la fotocamera a causa di una certa macchinosità operativa e del notevole peso non risulta idonea alla fotografia di reportage dove trova diverse concorrenti più snelle e dinamiche, è invece perfetta per gli altri usi professionali.La Contarex I resterà in produzione fino al 1966 incluso un breve periodo di affiancemento con il modelloContarex Special che si presenta privo di esposimetro e con pentaprisma intercambiabile a pozzetto (v. foto).Nello stesso anno viene immessa sul mercato la Contarex Professional dal disegno completamente rinnovato. La nuova fotocamera utilizza un otturatore a tendina con tempo veloce di 1/1000 di sec ha il dorso intercambiabile ed è dotata di autoscatto, tuttavia vi è una certa involuzione essendo priva di esposimetro rispetto al precedente modello.
L'anno successivo l'handicap viene colmato con il nuovo modello Contarex Super, che verrà prodotta sino al 1971, ed affiancata nel 1968 dal modello Contarex Electronic (poi SE) che deve il nome al suo otturatore di nuovissima concezione controllato elettronicamente corredata di esposimetro TTL. La Zeiss Ikon con l'avvento dell'elettronica mette in produzione anche una serie di accessori che rendono il sistema ancora più completo considerando anche le superlative ottiche di corredo insomma un sistema decisamente professionale.Nel 1969 a completamento del sistema, se possibile, la Zeiss Ikon immette sul mercato una fotocamera con mirino galileiano incorporato ed ottica fissa da 15mm, un supergrandangolare senza diaframma lo straordinario Hologon verrà usata dai professionisti del reportage e della foto di architettura, rimarrà sul mercato sino al 1975.Oltre ai modelli sino ad ora citati la Zeiss Ikon produce sin dagli anni '50 e nello stesso periodo dei sistemi Contaflex e Contarex numerosi modelli quali la Contina o la Ikonta 35 e Contessa Nettel per finire con la Ikarex 35prodotto degli accordi commerciali con tedesca Voitgländer.I destini della grande casa Zeiss Ikon sono giunti al termine, probabilmente se non fosse stato per la guerra e tutti i danni materiali subiti e delle logiche politiche che ne decretarono la spartizione con l'est, probabilmente oggi la casa tedesca sarebbe stata la più grande e rinomata produttrice di fotocamere e di ottiche.
La stessa Fondazione Zeiss sin dagli albori aveva intrapreso una politica espansionistica molto più vicina alle logiche manageriali attuali che non a quelle dell'epoca. Le stesse soluzioni tecnico/costruttive adottate già nei primi anni trenta nelle fotocamere realizzate in casa Zeiss sono antesignane e di primissimo rilievo tecnologico anche se non sempre fortunate. Così nel 1971 la Zeiss Ikon chiude definitivamente anche se i modelli in produzione rimarranno sul mercato sino all'esaurimento delle scorte.Prevale la tenacia imprenditoriale della Carl Zeiss che cerca e trova una partnership dominante e di rilievo distributivo atto a garantire un futuro certo allo storico marchio. La Zeiss si rivolge alla nazione che oramai da oltre venti anni si afferma nel settore fotografico con prestigiosi marchi come Topcon, Nikon, Canon per citarne alcuni: i giapponesi della Kyocera Corporation.
La Kyocera è una multinazionale che spazia in diversi settori e che ha al proprio interno la divisione fotografica Yashica la quale attraverso i nuovi accordi è deputata alla costruzione di una nuova fotocamera.Alla Photokina del 1974 viene così rilanciato il marchio che ha costituito l'anima della Zeiss Ikon: la Contax RTS.Come detto la fotocamera viene prodotta dalla Yashica su progetto Zeiss e del prestigioso laboratorio Porsche Design ne deriva un'estetica particolarmente accattivante e moderna, ergonomica e funzionale, robusta ed affidabile un concentrato di tecnologia dall'innovativo circuito esposimetrico denominato Real Time System.
La Contax RTS nulla a che vedere con la Contax della Zeiss Ikon di cui porta soltanto il nome, il nuovo modello è una reflex con esposizione automatica con priorità dei diaframmi e manuale dotata di un nuovo attacco a baionetta che utilizza la stessa Yashica atto ad ospitare la nuova serie di ottiche Carl Zeiss appositamente studiate per questo sistema.
Real Time System, RTS appunto, sta ad indicare l'azione in Tempo Reale del circuito esposimetrico, l'otturatore è controllato elettronicamente ed è costituito da due tendine che compiono il loro tragitto con la medesima fessura raggiungendo istantaneamente la corretta velocità di scorrimento. I tempi vanno da 4 sec. ad 1/2000 di sec. velocità considerevole per l'epoca.
I comandi sono posizionati in modo tradizionale tranne la ghiera per la selezione dei tempi che si trova coassiale al manettino di riavvolgimento il quale risulta di particolare precisione quando è in moto per il recupero della pellicola.Il pulsante di scatto è elettromagnetico dunque è sufficiente una leggera pressione del dito per eseguire lo scatto; il mirino, a pentaprisma fisso, copre un'area pari al 92%, guardando all'interno risulta luminoso e completo di tutte le informazioni necessarie, i tempi di otturazione sono evidenziati da sedici LED che indicano la velocità selezionata. Il sistema Contax è dotato di diversi accessori tra cui schermi di messa a fuoco di vario tipo, dorsi, motori per sequenze fotografiche denominati Real Time Winder e Professional Motor Drive.Al sistema vengono affiancati, appena due anni più tardi, due nuovi modelli la Contax 139 e la Contax 137. La 139 (dal 1980 139 Quartz) è leggermente più piccola ma molto simile esteticamente alla RTS salvo l'uso di più plastica, la novità sta nel nuovo otturatore, realizzato in metallo a scorrimento verticale, e nel circuito esposimetrico con un oscillatore al quarzo che controlla con estrema precisione i tempi di otturazione. La 139 Quartz, fotocamera automatica a priorità dei diaframmi e manuale, è progettata anche per la funzione TTL flash con l'apposito lampeggiatore elettronico TLA-20.La Contax 137 Quartz è invece una fotocamera completamente automatica con priorità dei diaframmi e completamente elettronica, ma la sua caratteristica particolare è che la leva di carica è stata sostituita da un winder incorporato, prima fotocamera insieme al modello Konica FS-1 ad adottare tale tipo di soluzione.Il 1982 è un anno importante per la Contax è infatti il 50° anniversario della nascita del glorioso marchio e viene così presentata per l'occasione la RTS II, naturale discendente della RTS.
La nuova fotocamera è molto simile alla RTS dall'estetica accattivante e molto robusta; a livello di componenti viene dotata di un oscillatore al quarzo di ultima generazione a doppio circuito esposimetrico per la lettura TTL flash e della nuova tendina a scorrimento verticale in titanio, metallo questo dalle straordinarie prestazioni, leggerissimo e particolarmente adatto alle estreme sollecitazioni meccaniche.
La RTS II è dotata di autoscatto elettronico ed anche di uno scatto meccanico ad 1/60 di sec. può quindi funzionare anche in assenza completa di alimentazione. Per la stessa occasione viene presentata anche il nuovo modello Contax 137 MA che non è altro che una 137 Quartz con la possibilità di esposizione manuale.In questo periodo tutte le case costruttrici sono in continuo fermento e sfornano modelli a ritmi vertiginosi più o meno simili e ben al di la delle esigenze dettate.In questo meccanismo sono coinvolte tutte le case nessuna esclusa.
Nel 1984 viene presentata la Contax 159 MM, la nuova fotocamera si presenta in linea con l'estetica ed ergonomia della RTS la novità sta invece nel Multi Mode il nuovo sistema che consente di programmare tempi e diaframmi in completo automatismo per tal motivo anche gli innesti delle ottiche devono essere modificati, verranno così prodotte le nuove ottiche Carl Zeiss MM comunque perfettamente compatibili con i corpi macchina precedenti.
Altra novità è l'otturatore di nuova generazione che può raggiungere il considerevole tempo di 1/4000 di sec.In occasione della rassegna Photokina 1986 viene presentata la Contax 167 MT con motore incorporato e dunque diretta discendente della 137 Quartz.
Il nuovo modello è fornito di lettura codice DX per l'impostazione della sensibilità pellicola e vi è anche un display LCD per fornire tutte le indicazioni necessarie al fotografo vi è inoltre la possibilità di attivare la funzione bracketing, denominato dalla casa ABC, il quale permette di ottenere automaticamente una sequenza di tre scatti con diversi livelli di esposizione: il primo sottoesposto, il secondo esposto correttamente ed il terzo sovraesposto; l'oscillazione di esposizione è selezionabile per valori da 0,5 a 1,5 EV.La Contax RTS III è la nuova ammiraglia del sistema e viene immessa sul mercato nel 1990, il nuovo modello nulla a che vedere, ad eccezione dell'estetica, con la RTS II. Una fotocamera di sostanza, massiccia, grazie anche alle sue più che generose dimensioni e tecnologicamente evoluta: il mirino è con visione al 100%, i tempi di otturazione raggiungno 1/8000 di sec. Ed è dotata di un esclusivo pressa-pellicola, realizzato in ceramica, con una speciale funzione aspirante che al momento dello scatto rende la pellicola perfettamente aderente e complanare alla sua sede.
La RTS III, oltre al sofisticato sistema di esposizione, è dotata di auto bracketing ma non è priva delle classiche funzioni meccaniche come il sollevamento manuale dello specchio ed un comodissimo secondo pulsante di scatto particolarmente utile nel caso in cui la fotocamera sia in posizione per riprese verticali.All'esterno vi è anche un piccolo display che fornisce notizie utili ed essenziali al fotografo vi è inoltre la possibilità di imprimere le note nonché la data e l'ora dello scatto tra un fotogramma e l'altro. In sostanza la Contax RTS III è un'autentica fotocamera professionale e non è certo un caso se a tutt'oggi dopo undici anni è ancora in produzione. Sulla stessa filosofia di progetto della RTS III è la Contax ST che viene presentata nel 1992. La fotocamera completamente motorizzata e dalle caratteristiche decisamente professionali è destinata alla sostituzione della 167 MT, anch'essa dispone del pressa pellicola in ceramica anche se privo del sofisticato sistema aspirante che resta appannaggio della sola ammiraglia della casa. In sostanza un eccellente secondo corpo di estrema praticità grazie anche alle dimensioni più contenute.
Assieme a questo contenitore di tecnologia ed elettronica la Contax affianca al sistema, nello stesso anno, un altro corpo macchina dalle caratteristiche tradizionali la Contax S2 manuale e meccanica per la gioia degli adepti di questo marchio.
L'otturatore, anch'esso meccanico, raggiunge la ragguardevole velocità di 1/4000 di sec. In pratica un concentrato di meccanica pura unita a sistemi di ultima generazione tecnologica.Nel 1994 la casa introduce sul mercato la Contax RX la prima fotocamera Contax dotata di sistema di messa a fuoco manuale assistita che avviene per mezzo di un sensore che legge la nitidezza dell'immagine inquadrata e che indica, tramite un segnale nel mirino, l'esatta focheggiatura da eseguire.
La Contax RX è automatica programmata, dotata di motore incorporato con possibilità attraverso il dorso data incorporato di imprimere le note nonché la data e l'ora dello scatto tra un fotogramma e l'altro in verticale proprio come nella RTS III. La RX sostituisce di fatto la ST ed è la progenitrice della AX che ne assumerà tutte le caratteristiche essenziali.La Contax AX viene presentata appena due anni più tardi ed è la prima reflex della casa ad essere dotata di sistema automatico di messa a fuoco. La nuova funzione è assolutamente originale infatti non sono i gruppi ottici delle singole ottiche a mettere a fuoco l'immagine ma bensì il piano pellicola che, attraverso un sofisticato meccanismo, fa compiere uno scorrimento fino al raggiungimento della messa a fuoco che è controllata dal sistema già utilizzato nella RX.
Ciò consente l'utilizzo di tutte le vecchie ottiche e di salvaguardare dunque, ancora una volta, il prestigioso patrimonio Carl Zeiss. Contro questo nuovo sistema è stato senz'altro il notevole peso ed ingombro che è andata ad assumere la fotocamera, di sicuro non gradito a livello professionale.
Tutti i modelli Contax di nuova generazione sin qui menzionati sono stati pensati per i professionisti ed i fotoamatori evoluti, ma nel 1998 la casa, per tentare un avvicinamento ad una certa fascia di mercato, presenta un modello più accessibile la Contax Aria. Il nuovo modello è comunque completo, l'esposizione è manuale automatica e programmata e adotta un sistema a cinque zone con possibilità di bracketing. Ha un motore incorporato che raggiunge i 3 fot. al secondo. In sostanza un buon secondo corpo.L'autentica novità però è nell'edizione della Photokina 2000 dove è stata presentata la rivoluzionaria Contax N1 di diritto nuova ammiraglia affiancata per il momento alla RTS III .
La Contax N1 è la prima reflex autofocus della casa, finalmente dunque anche la Contax/Zeiss si adegua, seppure con notevole ritardo, ai sistemi già adottati dalle altre giapponesi. Ritardo questo dovuto al non piccolo problema di tentare di salvare l'innesto ottiche Zeiss risultato poi rivelatosi impossibile in quanto, per la messa a fuoco automatica è necessario un innesto privo di collegamenti meccanici.Il nuovo modello ha a disposizione dunque le ottiche Zeiss di nuova generazione dotati appunto di motorizzazione interna (particolarmente silenziosi) inoltre attraverso un apposito anello di raccordo (NAM-1) è possibile utilizzare anche le ottiche motorizzate Zeiss di medio formato.
Il corpo, in pressofusione di alluminio, si presenta molto robusto e conforme alle linee di design adottate dalla Contax. Notevolmente ergonomica il nuovo modello è dotato di sistema di esposizione automatica, manuale e programmata con lettura multizonale a media ponderata e spot e, naturalmente, con possibilità di bracketing (lettura a forcella), il tempo massimo è 1/8000 di sec. Mentre il sincro flash è 1/250 di sec.Le novità stanno invece nella possibilità di disinserire l'autofocus agendo semplicemente sulla ghiera dell'obiettivo e ripristinando l'automatismo attraverso una leggera pressione sul pulsante di scatto; altra soluzione particolarmente utile soprattutto se si fotografa con teleobiettivi sta nella possibilità di bracketing anche nella messa a fuoco è infatti possibile ottenere, in completo automatismo, una sequenza di tre scatti con diversi livelli di messa a fuoco un po' avanti ed un po' dietro il soggetto inquadrato oltre naturalmente la corretta messa a fuoco.La N1 è dotata di un accessorio, da acquistare separatamente, il mirino Viewfinder FE-1 ovvero un piccolo monitor LCD per il controllo dell'inquadratura come già visto nelle moderne fotocamere digitali.Le nuove ottiche di corredo, che per ora sono un normale Planar T 50mm f/1,4, Macro-Planar T 100mm f/2,8 e due Zoom: un Vario-Sonnar T 24-85mm f/3,5-4,5 ed un Vario-Sonnar T 70-300mm f/4-5,6, tutte dotate di un silenziosissimo motore interno, ruotano intorno al corpo macchina Contax N1 fulcro di un nuovo sistema destinato ad un uso decisamente professionale e che decreta l'inizio di un nuovo capitolo di questa lunga storia del prestigioso marchio Contax-Zeiss.
Fine
11.01.2001 Photocamera35 - Copyright © 2001 federico gentili
english version
Contax Story
The story of the Contax Zeiss is like that of the 35mm photograph and the instrument used to take it.In 1846, Carl Zeiss (1816-1888) moved to Jena from Weimar, his birth town, and opened a laboratory for the production of simple microscopes and measuring instruments.In a short while, the quality of the lenses and the precision of the instruments built brought many customers amongst which was the University of Jena for whom he made and repaired scientific equipment.As mentioned the lenses made were finely worked and projected but what changed radically the company Zeiss and Carl Zeiss himself was the meeting with a young lecturer, later professor, Ernst Abbe (1840-1905) of Physics and Mathematics at the University of Jena.In a short time, The Zeiss Company became manufacturers of special lenses designed and drawn by Abbe and soon after new, special optical and industrial glasses were discovered and used by another great character, a chemist who gained a Doctorate at the University of Jena: Frederich Otto Schott (1851-1935).
The knowledge of Zeiss, Abbe and Schott together produced extraordinary discoveries, which brought about the first "aphochromate" microscope objectives by Abbe.
Due to the on going improvement and research, the Company Zeiss increased its production obviously maintaining its quality and became leader in the Optic sector.Business went well and the company grew. The responsibility for the sector of lenses for photographic use was given to Paul Rudolph and also had great success.In 1988, Carl Zeiss died and the new manager of the Zeiss Company was Ernst Abbe who didn't hesitate in creating the "Carl Zeiss Foundation" (today it still exists despite various vicissitudes), to enable the continued study and research of this field of science.
With his progressive choices, Ernst Abbe demonstrated a mental opening, which went well beyond a scientist.In 1890, photographic lenses of excellent quality were made such as the Anastigmatic lens, the Planar and the Tessar, which are still available today and can be found in Zeiss catalogues.At the beginning of the new century, the management of the company decided to manufacture cameras taking over a small photographic industry.
A sphere of great part-ownership and experience was born, which became part of the foundation bearing the name Zeiss Ikon AG (Ikon from the Greek for picture) who manufactured different types of cameras maintaining their original names but with Zeiss's excellent lenses.
The Carl Zeiss foundation brought about a perfect "machine" through acquisition, re-conversion and reorganisation and founded with the ICA four brands and en-globed competitor companies such as Goërz and Contessa Nettel. Nothing was able to stop this photographic industry, not even the German industrial crisis encountered after the Great War. In 1926, production was rationalised, excluding the old models and cameras, which were alike, and the new name "Zeiss Ikon" was given to all new production.
In the meantime, a new historical lens, the mythic Sonnar was made.The company Leitz of Wetzlar was the only company who didn't allow for the absolute monopoly to the company Zeiss Ikon. The company Zeiss Ikon did however, attempt the manufacture of a series of cameras to compete with the so-called Leica. Zeiss Ikon with a refined and ambitious project presented with a new brand name the Contax, the camera, which was to compete with the Leica 35mm.The engineer Heinz Kuppelbender, projected and created in 1932 a camera which despite some aesthetic similarities and its size was nothing like the Leica: theContax I.
The new rangefinder camera presented some technical characteristics such as metal shutters with a vertical opening at a speed of up to 1/1000 second and a wider viewfinder. The weak point of the system was in fact the untrustworthy shutter and for this reason the camera was modified and improved: the Contax I (second edition) of 1932 and the Contax I (third edition) made in 1935..
The Contax I was manufactured from 1932 until1939. Despite its excellent designing, its sales result was not as good as the company Zeiss Ikon had expected like that of the predominant Leitz.Given the high price of the Contax I, the company Zeiss Ikon decided to put on the market another camera: theSuper Nettel Super Nettel of 1934 and the Super Nettel II of 1936.At the same time, the Contax II and the Contax III were successfully introduced on the market and with the breakout of the Second World War; the same models were manufactured for military use.The bombing of Dresda in 1945 destroyed almost the entire Zeiss Ikon establishment. This was a great shock for the Zeiss Company, which was no longer able to be the same. The result was the transfer of the Zeiss photo camera to Kiev in the Soviet Union whilst part of the Zeiss Ikon was transferred to Stoccarda with the new name Veb Zeiss Ikon.A lot of confusion was caused and production of the suffered for a brief period.
The Contax Rangefinder bearing the name Carl Zeiss Jena was manufactured. The same camera was successfully produced in the Soviet Union bearing the names Kiev II and II with exposure meter included.Meanwhile, at the Zeiss ikon of Dresda (the part remaining of the company), studies were undertaken to help pick up business and in 1949, the first Contax Reflex 35mm; the Contax S was manufactured. It was amongst the first designed to have a pent prism viewfinder (together with the Rectaflex and Alpha) and with screw mount for 42x1mm.
This model was successfully adopted other German companies like Edixa, Icarex (part of the same Zeiss) and Praktica and Japanese companies such as Asahi Pentax.In the years to follow, new, perfected models were put on the market like the Contax D equipped with self-timer and the Contax E which had the exposure meter incorporated and placed on the upper part of the pent prism.
At the establishments of Stoccard, a new project was undertaken: that of the Contax Rangefinder. Through the complete revision of the old Contax II and III, the new Contax IIa was presented to Photokina in 1950 and then the Contax IIIa in 1951.The new cameras were slightly smaller and better finished. Aesthetically they were similar to the Contax prewar model but with up dated characteristics and completely re designed but with the same shutter problem encountered in the old Contax.
The Contax IIIa is nothing but a IIa with a bulky selenium meter. Both models the IIa and the IIIa were equipped with self-timer and Sonnar 50mm lens and remained on the market until the beginning of the 60's.In the Soviet Union, exact copies of the Contax IIa and IIIa were made: named the Kiev IIa and IIIa, equipped with a Jupiter 50mm f/2, a copy of the Sonnar 50mm Zeiss. The Kiev had more luck than the Contax and remained in production with various models until 1982 with the Kiev 4am.1957 was an important year for the Zeiss Ikon Photographic Industry.
A compact camera with many functions and above all reflex vision was presented: theContaflex (in the photo the Contaflex II is equipped with an exposure meter).This new model was equipped with a fixed lens, the Tessar 45mm f/2,8 and with the famous Synchro Compur shutter of which the manufacturer, The Deckel Compur of Monaco, was part of the many companies run by Zeiss itself.Due to public demand and the success of the camera, new models were put on the market.
The new models were more sophisticated with exposure meter incorporated and cheaper with the Prontor Reflex shutter. In 1959, the Contaflex Super (in the photo a Super B-1962 model) and the Contaflex Rapid were presented. Also the most developed camera of the generation; the Contaflex Super BC was presented which remained in production until 1975.At the same time as the first success of the Contaflex, the company Zeiss Ikon put on the market a real professional; the Contarex I which was presented to Photokina 1958 and commercialised two years later.
The camera had interchangeable lens, a curtain shutter, a fast wind on lever and was the first Reflex to have its exposure meter linked to the time scale and diaphragms. It also had a curious hole so called Cyclopeor Bullseye.The system was complete and was equipped with a perfected lens range such as the Distagon 18-35mm, the Sonnar 85-250mm and the normal Plannar and Tessar, names, which represent the story of photographic international lenses. Despite the fact that the camera, due to a certain operative complexity and heaviness, was not ideal for reportage use where more competitive, dynamic and slim models were used. It was however perfect for other professional uses.remained in production until 1966 including a short period of support from the Contarex Special presented without exposure meter and an interchangeable pent prism (see photo).
That same year the Contarex Professional a completely, renewed design was put on the market.The new camera had a curtain shutter with a speed of 1/1000 second, interchangeable front and self-timer and above all, it was a true involution due to the fact that it was deprived of the exposure meter unlike the previous model. The year after, the Contarex Super, model was presented and remained in production until 1971. In 1968, the Contarex Electronic (the SE) was put alongside the Contarex Super and its name derived from the electronically controlled shutter equipped with TTL exposure meter.
The company Zeiss Ikon put into production a series of accessories, which made the system more complete including the excellent lenses, a most professional system.In 1969, the Zeiss Ikon put on the market a camera, the extraordinary Hologon with a Galilean Viewfinder incorporated with a fixed lens of 15mm and a super wide-angled lens without diaphragm. It was used by reporters and for taking photographs of architecture and remained on the market until 1975.Besides the models mentioned above, up until now, the Zeiss Ikon manufactured from the 1950's and at the same time as the Contaflex and Contarex cameras, many other models of which the Contina or the Ikonta 35 and the Contessa Nettel and also terminated with theIkarex 35 manufactured in accordance with the German Voitgländer.
The end of fate for the Great Zeiss Ikon had arrived and most likely, if it had not been for the War, other materialistic damages and political reasons, which brought about the division between West and East, the German Company today would probably have been the biggest and most famous manufacturer of cameras and lenses. Right from the beginning, the same Zeiss Foundation had embarked upon an expansionistic politic a lot closer to actual managerial politics and not that of the time. The same technical or constructive solutions adopted in the first 30 years of the cameras manufactured by the company Zeiss were standard and of very early technological relief, even if not always fortunate. In 1971, The Zeiss Ikon finished for good.
The models manufactured remained on the market until the end of supplies in stock.The scope of the company at this point was to look for and find a dominant partner in order to guarantee a certain future to the historical and famous mark. The company Zeiss Ikon approached the Japanese Kyocera Corporation who was already well known in the photographic field with famous names such as Topcon, Nikon and Canon.
The Kyocera is a multinational company divided in various sectors and has with in it, the photographic dimension of Yashica whom under new agreements were appointed to build a new camera.In 1974, the new Contax RTS.the replacement of the old mark Zeiss Ikon, was presented to Photokina.As mentioned, Yashica built the camera in cooperation with Zeiss together with the famous laboratory Porsche Design. The look of the camera was particularly modern and eye catching, functional and ergonomic, strong and trustworthy, a technological innovation called the Real Time System.The Contax RTS had completely nothing to do with the Contax of the Zeiss Ikon, which bore only a name. The new model was a Reflex camera with automatic exposure equipped with a lens mount used by the same Yashica in order to add the lenses of Carl Zeiss carefully studied for this system.
Real Time System (RTS) indicates an action taken in the Real Time of the exposure meter circuit; the shutter is electronically operated and consists of two curtains, which complete their journey with the same slot achieving instantly the correct sliding speed.
The speeds go from 4 seconds to 1/2000 second, particularly substantial for that era. The controls were put in their traditional place apart from the time dial, which could be found coaxial to the rewind lever, which was most precise in recuperating the film.The shutter release was electromagnetic and very sensitive. One just had to press lightly the shutter release and it fired.
The fixed Pent Prism View finder covered 92% of the area. Looking inside it was very bright and complete of all information necessary. It featured LED's, which displayed inside the viewfinder the speed chosen. The Contax system came with many accessories how Real Time Winder and Professional Motor Drive.Just two years later, two new models were presented alongside the Contax RTS.
They were the Contax 139and the Contax 137. The 139 (from 1980 called the 139 Quartz) was a little smaller but very similar aesthetically to the RTS. Besides the use of more plastic, the novelty was the new shutter built in metal and of vertical opening and also the exposure meter circuit, which had a quartz oscillator, which controlled with extreme care and precision the shutter speeds.
The 139 Quartz was designed also with TTL flash and the electronic flash indicator TLA-20.The Contax 137 Quartz was also a completely automatic camera but its characteristics were particular as the wind on lever had been removed and was now incorporated. It was the first camera together with the model Konca FS-1 to have this type of characteristic.1982 was an important year for the Contax and was the 50th anniversary since the birth of the famous name and the RTS II, 1982 was an important year for the Contax and was the 50th anniversary since the birth of the famous name and the RTS II was presented, a natural descendant of the RTS. Aesthetically the new camera was very similar to the RTS. It had a new electronic self-timer with a Red LED and synch socket on the camera front. The majority of the changes were inside the camera.
A flash TTL control had been added and the shutter was made of titanium blade. It had a mechanical exposure time in case of battery failure. Its mechanical release was of 1/60 second.At the same time, the new model Contax 137 MA was presented which was nothing more than a 137 Quartz with the added possibility of manual exposure.During this period, all photographic companies were undergoing great developments and presented new models continuously, more or less similar, but meeting and going well beyond the demands and need of the public.In 1984, the Contax 159 MM, was introduced. The new camera was in line with the aesthetic of the RTS but its novelty was its Multimode, a completely new system that allowed the programming of times. The lenses had to also be modified and therefore a whole new line of lenses, the Carl Zeiss MM, were produced. The other novelty was the new generation shutter, which achieved a speed of 1/4000 second.At Photokina 1986, Contax 167 MT was presented with an incorporated engine therefore a direct descendent of the 137 Quartz. The new model was equipped with a DX code reader for the setting of sensitive film and also LCD display, which provided all information necessary to the photographer.
This model has also the possibility of activating a bracketing function, so-called ABC, which allowed the automatic release of a sequence of three photographs with different exposure levels; the first under exposure, the second normal exposure and the third over exposure [0,5 to 1,5 EV].The Contax RTS III was the new model and was presented in 1990.
It was completely different to the RTS II apart from its look. It was a solid, compact camera thanks to its generous dimensions and technological advances: the viewfinder had a vision of 100% and the shutter speed up to 1/8000 second. It was equipped with an exclusive pressure film plate in ceramic, its function being that of allowing the film on the release, to return adherently to its place.The RTS III was equipped with Auto Bracketing Control and was not deprived of classical mechanical functions such as the second release button most useful in the case of vertical photographs.Externally there is a small display, which provides useful and essential information to the photographer. There is also the possibility of imposing the date and time of the photograph taken.
The Contax RTS III is an authentic, no doubt professional camera and is not just a coincidence seen as it is still manufactured today. On the same line as the RTS III, the Contax ST was presented in 1992. It is completely motorised and has definitely professional characteristics and was destined to replace the 167 MT.
The Contax ST camera had also a ceramic pressure plate and is an extremely practical camera due to its size. This same year, the Contax S2 a traditional camera both manual or with use of a motor drive was presented. The automatic shutter reaches a speed of 1/4000 second.In 1994, the company put on the market the Contax RXIt was the first Contax camera equipped with manual focus lenses and provides digital focus. Its integrated motor drive provides focus assistant by graphically displaying focus information in to the viewfinder. It has custom function features, which allow the users to customise the way they want to use the camera. There is also the possibility of printing the date and time on the photographs like with the RTS III. The RX replaced the ST and is the ancestor of the AX, which has all the essential characteristics.
The Contax AX was presented two years later and was the first reflex camera of the company to have an auto focus system. The new function was most original in fact it is not the lens, which focuses the image, but the film plane, which through a sophisticated mechanism, allows the film to run until it, has focused itself, which is already used by the RX.This allows the use of all old lenses and to preserve, yet again, the precious heritage of Carl Zeiss.
Due to its weight and size this camera is not appreciated on a professional level but for entry level was presented a new simple model: the Contax Aria, with manual and program exposure and adopted a bracketing system at five zones.The most original novelty presented to Photokina in the year 2000 is the revolutional Contax N1, a new model coupled with the RTS III.
The Contax N1 is the first Reflex, auto focus camera of the company. The Contax /Zeiss finally managed to adapt a system already used by the Japanese. It lateness was due to a small problem: that of trying to save the range of Zeiss lenses not possible, as in order to use the auto focus, special lenses without mechanical links are necessary.The new model therefore is the first camera to accept Zeiss auto focussing lenses.
The body is made of aluminium and is very robust. It also follows the design of the Contax series, with connector ring (NAM-1) for use Zeiss middle format lenses.The new model is equipped both with automatic and manual exposure meter and programming for multizone reading. It has a fine focus Auto Bracketing Control and its maximum speed is 1/8000 second. The synchroflash is 1/250 second.
The differences are the possibility of disconnecting the auto focus by simply operating the lens mount and bringing back into use the automatism by applying a little pressure on the shutter release button; the other particular use, most useful is the possibility of obtaining three photographs in sequence with different levels of focusing.A little in front and a little behind of the subject to be photographed and naturally the correct focusing position.
The N1 N1 is equipped with an accessory shoe, to be bought separately; the unique optical remote LCD viewfinder.The new range of lenses for the moment are the normal Planar T 50. f/1,4, the Macro Planar T 100mm f/2,8 and two zoom lenses: a Vario- Sonnar T 24-85mm f/3,5-4,5 and a Vario- Sonnar T 70-300mm f/4,5,6 also equipped with a silent internal motor.The Contax N1 is a new system destined to decisive professional use and is the beginning of a new chapter in this long story of the famous name of Contax/Zeiss.
The End
01.11.2001 by Photocamera35 - Copyright © 2001 federico gentili
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